Questa sarà una sezione del blog, sempre in crescita, dove verranno trattati moltissimi temi e toccheranno piccoli o grandi enigmi con le relative risposte, naturalmente saranno molto soggettivi.
Come mai si prova una sensazione di freddo se per una note, non si ha dormito?
La causa è che la pressione sanguigna cala, il corpo quindi segnala stanchezza e reagisce con una
sorta di programma di risparmio energetico che noi percepiamo come freddo.
Come mai ridere fa bene?
Ridere fa bene alla salute, perchè riattiva la respirazione, diminuisce lo stress, stimola la digestione, rinforza le difese immunitarie, allevia i dolori e fa aumentare la produzione di endorfine, ovvero i cosiddetti ormoni della felicità.
Come mai alcune persone soffrono di stanchezza di primavera?
Circa il 60% della popolazione mondiale risente di questo fenomeno. Si potrebbe quasi dire che soffra di jetlag, dove però il problema non è causato dai fusi orari, bensì dalle stagioni. Infatti come accade nel caso di lunghi viaggi, il corpo di queste persone, ha bisogno di più tempo per "programmarsi" e riadattarsi ai cambiamenti stagionali.
Come mai i neonati hanno il cranio grande?
Il neonato ha bisogno di un grande cervello, che gli permetta di conoscere e capire tutto l'ambiente che lo circonda e che lo aiuti a reagire, di conseguenza ha bisogno di un cranio grande che lo contenga. In un neonato, il peso del cranio, corrisponde a circa il 10% del suo peso totale, mentre in un adulto corrisponde solo al 2%
Come mai ci servono le unghie?
Le unghie sono un sostegno saldo per la pelle, quando afferriamo o tocchiamo qualcosa. Inoltre queste ci permettono delle azioni particolari, come ad esempio lo sciogliere dei nodi. Le unghie umane corrispondono agli artigli e alle grinfie di mammiferi, uccelli e dei rettili. Inoltre costituiscono un efficace riparo per le punte delle dita, una delle parti più delicate del corpo umano. Nella punta delle dita si trova infatti la più alta concentrazione di terminazioni nervose per centimetro quadro, che ogni altra parte del corpo. Le donne le usano spesso anche come arma di difesa... ma talvolta anche di attacco.
Come mai ci scordiamo delle cose?
La memoria è il "magazzino" in cui teniamo i nostri ricordi; è composta da diverse parti che sono sparse per tutto il nostro cervello e una sorta di rete nervosa collega tutte queste parti. In una di queste parti raccogliamo tutto il nostro sapere e lo memorizziamo nella memoria a lungo termine. Questa ci è utile quando in qualche situazione particolare dobbiamo ricorrere al nostro sapere, ad esempio la sequenza dei numeri di telefono, poesie o l'alfabeto. Quindi cose che ripetiamo spesso e che ci coinvolgono intensamente vanno a finire automaticamente nella memoria a lunga scadenza. Affinchè questa funzioni, un informazione deve prima passare attraverso la memoria a breve termine, detta anche memoria lavorativa, che funge quindi da memoria intermedia. La memoria a breve termine, memorizza le impressioni per un massimo di una o due ore. Queste impressioni vengono dimenticate se non vengono ripetute e ripercorse spesso, è per questo che imparare qualcosa si basa sul ripetere più volte dei concetti. Infatti in questo modo le cose si impregnano e non vengono più dimenticate.
Come mai si sente uno schiocco quando si fanno scrocchiare le dita?
Alcune persone hanno un insofferenza innata verso quello strano rumore simile a uno scricchiolio che si emette quando si sgranchiscono le dita, quasi avessero la sensazione di ossa fratturate. Nessun osso viene rotto durante questa operazione, si tratta piuttosto di un modo per stirare le articolazioni che non dovrebberò procurare danni, quantomeno così immediati. L'origine del rumore dovrebbe avere origine dalla formazione di piccole bolle di gas all'interno del liquido sinoviale, il lubrificante delle nostre articolazioni contenuto nella capsula sinoviale. Quando imprimiamo la trazione, il movimento dell'articolazione migliora se la capsula aumenta di volume in modo da far diminuire l'attrito tra le superfici delle ossa interessate; infatti all'interno della capsula la pressione diminuisce al punto che i gas disciolti si sottraggono alla soluzione con il liquido e formano le bolle che fanno aumentare il volume del liquido stesso. Si pensa che il gas, per lo più anidride carbonica, nel formare le bolle faccia il caratteristico schiocco. Per sentirlo ancora, bisogna aspettare che il gas venga di nuovo assorbito dal liquido e quindi riprovare a far schioccare le dita.
Come mai le persone mancine sono una minoranza?
Non esistono criteri scientifici per stabilire quale sia il normale uso delle mani, ma è vero che la maggior parte degli esseri umani, dal 70 al 95%, utilizza preferenzialmente la mano destra, per effettuare operazioni in cui la forza o la precisione sono indispensabili. ciò che è certo è che non si tratta di un carattere ereditato geneticamente, ma piuttosto influenzato da meccanismi sociali e culturali (nelle scuole elementari si insegna a scrivere con la destra e molti oggetti di uso comune sono progettati per essere utilizzati con la sola mano destra) Infatti tra i nostri parenti più prossimi, le scimmie, la cui società è sicuramente meno strutturata della nostra, la scelta della mano da usare per i lavori manuali è individuale, non coinvolge l'intera comunità. Alcuni studiosi hanno cercato le origini del fenomeno nella vita intrauterina, quando si verifica la laterizzazione del cervello, cioè quando si distinguono gli emisferi cerebrali. Già a metà del XIX secolo era stato identificato nell'emisfero sinistro il centro nervoso responabile dell'abilità di comunicare e comprendere il linguaggio parlato; data la controlateralità del controllo nervoso del nostro corpo, si pensò che l'uso della mano destra fosse in qualche modo correlata a questa funzione. Ma circa un secolo dopo, si dimostrò che la maggior parte dei mancini hanno la stessa specializzazione nell'emisfero sinistro. La questione rimane quindi aperta, ed è probabile che la risposta vada cercata nella storia evolutiva dell'uomo, dopo la sua emancipazione dalla condizione di scimmione.
Come mai le persone incrociano le dita in segno scaramantico?
Lo scopo originario era quello di richiedere una protezione divina; si tratterebbe, infatti, di un modo semplificato per compiere il segno della croce, a partire dalla mano destra pantea tipica della tradizione ortodossa (vale a dire indice, medio e pollice tesi, e anulare e mignolo ripiegati). Col tempo, il primitivo simbolismo religioso del gesto è venuto meno, cedendo alla superstizione o venendo usato in segno di augurio accompagnato dalla frase "incrocio le dita per te". Adesso il gesto viene usato in modo laico, soprattutto per assicurarsi una sorta di protezione benevola quando si dice una bugia, oppure per augurare buona fortuna a se stessi o ad altri.
Come mai quando ci si scotta la lingua si perde la sensibilità?
Bere una bevanda bollente o ingurgitare qualcosa di simile, può danneggiare definitivamente le cellule gustative, presenti nelle papille gustative, le quali sono dei ricettori del gusto poste sulla lingua, in un numero di 10/12 circa. Tuttavia queste cellule si rinnovano già fisiologicamente di continuo, dunque anche quando per qualche motivo una sostanza dovesse ucciderle, le cellule gustative morte verrebbero sostituite rapidamente con cellule nuove, prodotte dalle stesse papille gustative. Alterazioni permanenti del senso del gusto sono attribuibili alla morte delle cellule gustative ed alla mancata creazione di nuove. Questo fenomeno può essere di natura traumatica, ma anche semplicemente fisiologica, per esempio quale componente del complesso processo d'invecchiamento dell'organismo.
Come mai starnutendo chiudiamo gli occhi
Lo starnuto inizia quando i sensori nervosi che si trovano all'interno del nostro naso, segnalano al nostro cervello, la presenza di particelle estranee. In questo caso scatta l'emergenza e i muscoli respiratori comprimono fortemente il torace e quelli che controllano le vie respiratorie si aprono esspellendo con forza aria e particelle estranee. lo spasmo che accompagna lo starnuto coinvolge molti muscoli, compresi quelli facciali, tra cui quelli responsabili dello sbattimento degli occhi.
Come mai i baci sul collo fanno venire i brividi?
I baci scatenano reazioni chimiche e fisiologiche sia in chi li dà, sia in chi li riceve. Su zone particolarmente sensibili del nostro corpo, come il collo, qualsiasi contatto viene interpretato come un invasione, che scatena una reazione adrenalinica, facendo contrarre i bulbi piliferi e rizzare i peli. Si tratta quindi di una risposta a quello che il nostro corpo percepisce come uno stress. Il collo è ricco di terminazioni nervose, e per questo è particolarmente reattivo agli stimoli fisici. In particolare, la zona posteriore, a 2/3 cm. sotto la base del cranio, viene definita anche punto di abbandono, è qui che si accumulano le tensioni dovute al lavoro, allo studio, allo stress e anche a una postura scorretta. Quando è stimolato in modo adeguato, per esempio con baci e carezze, il punto di abbandono si scioglie e la persona percepisce una sensazione di rilassamento ma anche di eccitazione. Questa sensazione positiva non ha però una base fisiologica, ma deriva piuttosto dal fatto che la nostra mente associa a quella particolare reazione un'idea e una sensazione piacevole.
Come mai prudono le punture di zanzara?
Quando una zanzara ci punge, ci inietta una secrezione (la sua saliva) nella ferita. Questa secrezione contiene delle sostanze che impediscono al nostro sangue di coagularsi intanto che la zanzara succhia. Inoltre la saliva della zanzara funge da narcotico per i nervi, così che noi non ci accorgiamo della puntura e favorisce anche l'ingrossamento dei vasi sanguigni, affinchè lei possa succhiare in modo più veloce. Alla fine però il corpo reagisce lo stesso, vuole difendersi e fa scattare l'allarme facendo uscire dalla piccola ferita una sostanza chiamata istamina. così il punto in cui siamo stati punti gonfia, diventa rosso ed inizia a prudere perchè l'istamina irrita i nervi che si trovano sulla superficie della pelle. Questa reazione di difesa che il corpo scatena aiuta a curare la ferita.
Come mai cadono i capelli?
Tutti i capelli, come noi, nascono, crescono e muoiono, quando cade un capello, se ne forma un altro che normalmente avrà la stessa durata. Il fatto che i capelli cadano, è quindi naturale. Invece non lo è quandonon ricrescono o non si riformino con le medesime caratteristiche, grandezza e spessore. Se ci si trova davanti a questo fenomeno, a seconda della gravità dei casi, si parla di calvizie. Solitamente l'intensità della caduta dipende da quanti capelli sono presenti sul cuoio capelluto, dalla potenzialità, quindi, dalla chioma. In alcune stagioni tale caduta aumenta, in autunno e primavera, questo perchè in queste stagioni gli ormoni attivano un particolare processo che fisiologicamente porta a perdere i capelli in misura maggiore. All'origine della caduta vi possono essere cause psichiche e fisiche difficili, come stress, emozioni molto forti, momenti intensi di attività professionale e malattie. Quando l'organismo attraversa questi momenti e il regime alimentare non è sufficiente ad integrare tali scompensi la perdita di capelli può diventare costante e quindi preoccupante. Solitamente con rimedi localizzati e integratori specifici, la situazione torna normalein breve tempo. Anche l'assunzione di farmaci può provvocare la caduta, in particolare antibiotici e antidepressivi, anche in questi casi, rivolgendosi ad un esperto, basterà introdurre nella dieta particolari cibi e particolari integratori. Infine possiamo dire che le calvizie non è sempre incurabile e che anzi, oggi i casi di guarigione sono in definitivo aumento.
Come mai i diversi colori possono influire sull'umore delle persone?
I colori dell'arcobaleno hanno ciascuno una propria vibrazione unica e specifica di energia, grazie alla propria lunghezza d'onda e frequenza. In poche parole, ogni colore ha una sua proprietà specifica. Gli scienziati che studiano l'energia, sono infatti d'accordo sul ritenere che i colori emettono un segnale che può influenzare il sistema neurologico e quindi, avere un impatto sullo stato psicologico. Dal momento che i colori sono energia luminosa, con lunghezze d'onda diverse, questa energia è tradotta in colori dai fotorecettori della retina detti coni. I colori esercitano quindi un influenza diretta sui nostri pensieri, sui nostri stati d'animo e comportamenti, perchè quando l'energia ed il colore entrano nel nostro corpo, stimolano le ghiandole pituitaria e pineale a secernere particolari ormoni. Così per esempio, il colore rosso stimola il sistema nervoso parasimpatico. Alcuni critici però sostengono che la percezione del colore sia anche influenzata dal bagaglio culturale così come l'ambiente. Anche i pareri degli psicologi sono divisi, ma la maggior parte ritiene che il cosiddetto effetto del colore sull'umore, sia sempre fugace e temporaneo. Tuttavia i colori sono strumenti importanti nelle mani degli arredatori d'interni, perchè i diversi colori sulle pareti possono mutare la percezione delle dimensioni, della forma e dell'aspetto complessivo della stanza. E' risaputo ad esempio che i colori di una camera, possono avere tre diversi tipi di effetti attivi, passivi e neutri. I colori chiari nelle camere, rendono la stanza più grande e ariosa, mentre i colori scuri possono dare alla stanza un senso di raffinato, di calore ed un aspetto intimo. Lo studio che si occupa dell'impatto del colore sugli stati d'animo e approfondisce di conseguenza l'influenza di questi sul rapporto tra mente e corpo, viene tecnicamente definito cronologia.
Come mai percepiamo i colori?
Il colore altro non è che una sensazione che viene avvertita in una zona particolare del cervello e viene provocata dall'azione che i fotoni compiono sui coni; possiamo quindi ritenere i fotoni e i coni retinici gli attori principali della rappresentazione cromatica che ha luogo quotidianamente nell'immenso teatro del nostro cervello. I coni sono distribuiti nella zona centrale della rètina (cioè dove mettiamo a fuoco l'immagine) e soprattutto nella fovea, sono circa cinque milioni, sono grossi un millesimo di millimetro e si dividono in tre diversi gruppi di fotosensibilità (cioè di sensibilità alla luce) . In poche parole, l'essere umano riesce a vedere perché si attivano delle altre cellule fotosensibili presenti nella retina, i bastoncelli, cellule simili ai coni ma con una sensibilità alla luce decisamente superiore. In questo modo vengono a determinarsi una serie di sensazioni cerebrali di tipo visivo alle quali possiamo dare il nome di colori. Quello che differenzia la visione diurna, visione fotopica, dalla visione notturna, visione scotopica, é il modo in cui percepiamo i colori. Di giorno siamo in grado di distinguere le diverse lunghezze d'onda, ergo i colori, perché si attivano i tre diversi tipi di coni. Di notte possiamo distinguere solo diversi livelli di illuminazione perché l'occhio é fornito di un solo tipo di bastoncelli e quindi il cervello può riconoscere solo l'intensità del segnale visivo che viene interpretato come diversi livelli di luminosità, dal chiaro allo scuro: fondamentalmente di notte vediamo in bianco e nero.
Come mai le donne sopportano il dolore meglio degli uomini?
Le donne resistono al dolore fisico in misura decisamente superiore a quanto riesca agli uomini. E il merito va tutto a una classe di ormoni tipicamente femminili, gli estrogeni, che influiscono sulla sensibilità individuale alla sofferenza materiale. E' quanto dimostra uno studio realizzato da un famoso istituto di ricerca di Stoccolma. I ricercatori svedesi hanno focalizzato l'attenzione sui recettori degli estrogeni, scoprendo che uno di questi ha un ruolo importante sullo sviluppo e il mantenimento di alcune fibre nervose del midollo spinale, in particolare quelle responsabili della sensibilità al dolore. Ecco perché le donne, che hanno livelli di estrogeni superiori rispetto agli uomini, sopporterebbero meglio la sofferenza fisica. Secondo gli studiosi svedesi, questa scoperta può rappresentare il punto di partenza per lo sviluppo di una nuova classe di analgesici (medicinali utilizzati per lenire il dolore).
Come mai quando sbadigliamo ci capita di lacrimare?
Quando noi sbadigliamo, induciamo la parte della mandibola posteriore ad aprirsi più del solito. Spalancando quindi le nostre fauci contraiamo le nostre sacche lacrimali che si trovano in corrispondenza dell'angolo dell'occhio più vicino al naso e sono sempre piene di lacrime. Facendo ciò, andiamo a provocare l'emissione di qualche lacrima, così da far sembrare che abbiamo pianto.
Come mai si scatena il singhiozzo?
Il singhiozzo è la contrazione ripetuta e involontaria del muscolo diaframma dovuto ad un'alterazione del nervo frenico. Spesso il motivo scatenante il singhiozzo non si conosce, ma si è visto che alcune situazioni tipiche della vita quotidiana, lo possono causare facilmente: 1) dilatazione dello stomaco, determinata dalla rapida o eccessiva ingestione di cibo e liquidi; 2) bruschi sbalzi di temperatura, come passare dal caldo al freddo oppure bere una bevanda bollente o gelata; 3) eccessiva ingestione di bevande alcoliche, che può danneggiare la mucosa gastrica (il tessuto di rivestimento dello stomaco) provocandone l'infiammazione e indirettamente irritare il diaframma; 4) episodi di emotività: quando ci si trova in una condizione di forte disagio, si ingoia una quantità di aria superiore al normale; ciò provoca come diretta conseguenza l'irritazione del diaframma e quindi la comparsa del singhiozzo. In tutti questi casi il singhiozzo deve essere considerato un fenomeno del tutto normale, che si risolve in pochi minuti.
Come mai gli orientali hanno gli occhi a mandorla?
Tutte le popolazioni di origine orientale e mongola hanno gli occhi a mandorla perché provenienti originariamente da aree geografiche caratterizzate da un clima continentale freddo, ma anche polare come quello in cui vivono gli eschimesi, infatti questa caratteristica forma a mandorla è dovuta ad una sacca di grasso posta sotto gli occhi, che ha proprio la funzione di proteggerli dal freddo intenso e dai venti gelidi, dalla polvere o dal riverbero del sole sulla neve.
Come mai a volte ci fischiano le orecchie?
Il fischio nelle orecchie è una sensazione soggettiva: si percepisce un suono acuto che non è originato dalle vibrazioni di onde sonore esterne ma che nasce nella parte interna dellorecchio. Basta unostruzione del condotto uditivo dovuta a cerume o a catarro, per generare il fischio. Se invece il condotto è libero, il fischio è dovuto ai muscoli interni (stapedio e muscolo tensore del timpano) che si contraggono per mantenere tesa la membrana timpanica e quindi smorzare le vibrazioni prima che queste raggiungano la parte più delicata dellorecchio. A volte però i muscoli si contraggono per spasmi involontari, soprattutto per effetto dello stress. Di natura diversa sono invece i fruscii e ronzii legati alle malattie e che possono derivare da alterazioni della pressione dei liquidi che si trovano nella parte più interna dellorecchio, da patologie dellapparato uditivo o del nervo acustico, oppure da difetti circolatori come nellipertensione e nellarteriosclerosi.
Come mai a volte i muscoli si strappano?
Quando avviene uno strappo muscolare si percepisce un dolore violento in sede di rottura e si ha la formazione di un avvallamento tra i due monconi ritratti del muscolo se lo strappo è grave. Tendenzialmente il dolore è tanto più acuto quante più fibre sono rotte. Lo strappo muscolare (o rottura sottocutanea del muscolo) è una lesione muscolare di terzo grado, la più grave, in quanto si ha la rottura di fibre muscolari con la fascia del muscolo che rimane integra. Può avvenire per scatti improvvisi o improvvise e violente contrazioni muscolari e colpisce soprattutto gli sportivi che non sono ben allenati o che non hanno effettuato un adeguato riscaldamento muscolare prima di compiere attività fisica e quindi il muscolo non è preparato per lo sforzo e si lacera. Le sedi muscolari maggiormente coinvolte sono i muscoli lunghi degli arti inferiori, soprattutto quelli della coscia come gli adduttori, i flessori e il quadricipite oppure quelli della gamba come il tricipite surale. I meno coinvolti sono invece i muscoli addominali e quelli dorsali. Purtroppo il muscolo lesionato non si ripara con la formazione di nuove fibre muscolari, ma forma un tessuto cicatriziale, meno contrattile e più fragile rispetto al muscolo normale. Quindi la cosa migliore rimane comunque il prevenire queste lesioni e quando si riprende l'attività si deve prestare la massima attenzione alla programmazione degli allenamenti e alla fase di riscaldamento.
Come mai vengono i tic?
I tic sono dei movimenti anormali, involontari, improvvisi, che si ripetono sempre uguali e con frequenza variabile; si tratta di movimenti che possono essere riprodotti volontariamente, ma essi, a differenza degli atti volontari, non appaiono diretti a uno scopo, a un fine, ma sono del tutto immotivati e inutili. I tic possono essere influenzati dalla volontà e in particolare soppressi, almeno temporaneamente: lo sforzo necessario per eliminarli, per altro, comporta spesso l'insorgenza di uno stato d'ansia che si risolve soltanto con la realizzazione del tic, quasi che il soggetto non possa fare a meno di compierlo per una sorta di meccanismo ossessivo. Di solito però il tic non appare il risultato di un impulso ossessivo o coatto, ma riveste piuttosto il carattere di un'azione automatica, che si svolge cioè completamente al di fuori dell'intervento della volontà e che è dunque vissuta non come qualche cosa che si è costretti a fare, ma come un atto che si svolge di per sé, automaticamente, indipendentemente da ogni controllo cosciente della volontà. Comuni sono i tic del capo consistenti in movimenti di saluto, di affermazione, di negazione. Agli arti i tic possono assumere i più diversi aspetti: innalzamento delle spalle, scuotimento delle braccia, chiusura delle mani a pugno, apertura delle dita a ventaglio, grattamento, genuflessioni, saltelli, ecc. Ma a che cosa sono dovuti i tic? Sono due le teorie che si contrappongono tra
loro: da un lato si sostiene che il tic sia dovuto a cause psicologiche, dall'altro a lesioni anatomiche del sistema nervoso. Quindi a scatenare i tic possono essere anche le più svariate cause occasionali: la fatica, ad esempio, o le emozioni intense; notevole importanza possono avere anche reazioni di tipo nevrotico a un atteggiamento educativo dei genitori eccessivamente rigido: in questi casi il tic può assumere il significato di un gesto di protesta.
Come mai quando si ha freddo si trema?
I brividi sono delle contrazioni ritmiche dei muscoli. Quando il corpo sente freddo cerca di reagire e produrre calore. Per fare ciò genera un movimento incontrollato dei muscoli, infatti il muscolo, muovendosi (e quindi tremando), dissipa una parte dell'energia utilizzata sotto forma di calore. Si tratta quindi di un meccanismo di sopravvivenza!! Questo è lo stesso motivo per cui si accappona anche la pelle, difatti sotto ai peli ci sono dei piccoli muscoli (i muscoli erettori del pelo) che si contraggono per generare calore e come risultato la pelle diventa ruvida e i peli si raddrizzano.
Come mai ci mangiamo le unghie?
Sembra un semplice tic, ma alcuni psicologi sostengono che è un atto autodistruttivo. Lonicofagia, labitudine di rosicchiarsi le unghie, deriva da uno stato di ansietà al quale il soggetto reagisce inconsapevolmente con un gesto autodistruttivo, ripetitivo e irrefrenabile. E' frequente nelletà compresa tra i 6 e i 18 anni, ma questo comportamento è diffuso anche nel 10% circa degli studenti universitari. A seconda del grado di ansietà, le unghie possono essere appena rosicchiate oppure danneggiate. Nei casi più gravi può essere necessario ricostruire lunghia. Nei bambini labitudine si cerca di scoraggiare con luso di smalti di gusto sgradevole, ma spesso anche questo non funziona. Altre volte invece si sfrutta il senso di vanità sottolineando linestetismo dellunghia rosicchiata. È sbagliato reprimere il gesto solo sgridando il bambino.
Come mai alcuni rumori sono più fastidiosi per alcune persone che per altre?
Certi rumori, come lo stridere del gesso sulla lavagna, possono risultare fastidiosi in alcune persone a causa di un'ipersensibilità individuale o di patologie che possono colpire l'apparato uditivo a diversi livelli. I suoni infatti arrivano all'orecchio come onde di percussione che colpiscono la membrana timpanica esattamente come le mazze percuotono la pelle di un tamburo. I suoni più acuti hanno una frequenza elevata, colpiscono quindi l'orecchio più volte nell'unità di tempo rispetto a quelli gravi, che hanno cioè una frequenza d'onda minore; ecco perché normalmente l'orecchio, a parità di volume, è più sensibile ai suoni acuti rispetto a quelli gravi. Se poi il volume aumenta, cresce anche la forza con cui le onde sonore colpiscono il timpano. L'orecchio è in grado di difendersi da questi stimoli eccessivi allentando la tensione della membrana, se però il suono supera una certa intensità, il sistema risulta inefficiente e subentrano fastidio, prima, e dolore, poi.
Come mai ci viene l'acquolina in bocca?
Dipende dal riflesso di secrezione gastrica. Il riflesso è un azione spontanea del corpo, che non viene azionata da un comando. Appena vediamo qualcosa che ci piace lo stomaco inizia a produrre i succhi gastrici e in bocca si forma la saliva. Il primo a descrivere questo riflesso fu Ivan Petrovia Pavlov il quale notò che i cani iniziavano a sbavare quando vedevano qualcosa di commestibile. Se facciamo suonare una campanella nel momento in cui gli diamo da mangiare il cane inizia a produrre saliva già quando sente il suono.
Come mai soffriamo il solletico specialmente sotto i piedi?
Sulle piante dei piedi si trovano molti recettori tattili, cioè di cellule che percepiscono il contatto. Anche sul palmo della mano ci sono molti recettori che
però sono più allenati e abituati a "incontri ravvicinati" rispetto a quelli dei piedi. I recettori di questi ultimi di solito si annoiano molto, tanto da reagire poi bruscamente se qualcuno li sfiora. Ecco perché sentiamo particolarmente il solletico in questa parte del corpo. D'estate invece, dato che stiamo molto più tempo scalzi e i nostri piedi recepiscono in questo periodo molti più stimoli, la reazione che hanno al solletico è molto più moderata.
Come mai ogni tanto addormentandoci ci sembra di cadere?
La sensazione di cadere può essere interpretata in maniera differente a seconda che si verifichi durante l'addormentamento oppure in una fase di sonno REM, nell'ambito di un sogno vero e proprio. Nel primo caso è un'esperienza causata da un sussulto nella fase di transizione dalla veglia al sonno (in inglese detta sleep starts), quando l'organismo subisce un processo di graduale interruzione dei segnali sensoriali e di riduzione del tono muscolare. Nel momento di percepire il vuoto, la persona rivive nel sonno un'esperienza già vissuta durante la veglia, come per esempio la perdita di un sostegno oppure di una caduta da un gradino o da un'altezza maggiore, come una sedia. Oltre alla sensazione di caduta, questi brevi sussulti possono accompagnarsi ad allucinazioni e visioni di immagini. Stanchezza eccessiva o ansia possono favorire questi sussulti. Le sensazioni di caduta si possono verificare anche nella fase di sonno REM, quando il corpo è completamente immobile e paralizzato e i sogni sono più "vivi" e coinvolgenti. In questo caso il significato non è fisiologico e per interpretare l'eventuale significato bisognerebbe prendere in esame tutta la trama onirica e il profilo psicologico di chi sta sognando.
Come mei le persone cieche portano occhiali da sole?
I non vedenti mettono gli occhiali da sole per evitare di mostrare i loro occhi. Spesso, infatti, gli occhi di queste persone sono spalancati e totalmente bianchi, a volte invece presentano lacerazioni profonde e altre volte sono addirittura privi del bulbo oculare perché asportato per varie ragioni. Nel migliore dei casi presentano strabismo, che è però sempre poco piacevole da vedere. Comunque, molte persone non vedenti, hanno lo stesso occhi bellissimi e quindi non indossano occhiali.
Come mai alcune persone sono sonnambule?
È una questione di familiarità: nell' 80 % dei casi chi soffre di questo disturbo ha un parente stretto che allo stesso modo, di notte, si aggira per casa come in trance. L'immagine del sonnambulo che al calar delle tenebre passeggia sui tetti in pigiama è comunque da sfatare: in genere la persona compie movimenti limitati all'ambiente immediatamente circostante. Più raramente esce dalla stanza o in giardino o compie azioni complesse. In questo stato, il grado di vigilanza è molto basso ma i cinque sensi sono più acuti rispetto allo stato di veglia: il sonnambulo, muovendosi in uno spazio conosciuto è di solito in grado di evitare gli ostacoli, anche se talvolta capita che si faccia male o si ferisca. Certo, è sempre bene che durante gli attacchi di sonnambulismo la persona sia "protetta" per evitare che si metta nei guai. Non va però svegliata (cosa peraltro molto difficile da fare), perché potrebbe reagire con violenza e restare poi in stato confusionale per qualche minuto, fino a risveglio completo. È meglio piuttosto accompagnarla a letto o dirle: "torna a dormire". Spesso sarà in grado di eseguire lordine. Il fenomeno (definito scientificamente come una parasonnìa motoria) è più frequente nei bambini e nei ragazzi. La sua comparsa in età adulta, piuttosto rara, può essere sintomo di un disturbo neurologico. In genere la persona soggetta a sonnambulismo cammina, parla, va in bagno, mangia, pizzica le coperte, si lava, si veste. Gli uomini, durante le crisi, sono più spesso violenti rispetto a quanto facciano le donne, le quali, dal canto loro, preferiscono alla lotta un succulento spuntino notturno.