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lunedì 20 aprile 2015

Misurate il vostro battito cardiaco su qualsiasi Android con questa semplice guida!

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Vi piacerebbe ottenere le funzioni intelligenti offerte dal nuovissimo Samsung Galaxy S6 ma non ve la sentite di spendere più di 600 euro per poterle utilizzare? Il lettore d'impronte digitali necessita di un apposito sensore per funzionare, ma il cardiofrequenzimetro può essere utilizzato su qualsiasi Android. Curiosi di scoprire come? 
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L'app di S Health che permette di misurare il battito cardiaco sul Galaxy S5. / © ANDROIDPIT
Niente di più semplice: basta scaricare la giusta applicazione!
Ne abbiamo provate diverse e, fino ad ora abbiamo notato che il cardiofrequenzimetro di Runtastic è il più affidabile e preciso. Non avrete bisogno di scaricare l'app di fitness omonima, ma semplicemente Runtastic Heart Rate, un sorta di app supplementare.
Una volta scaricata l'applicazione vi verrà chiesta l'iscrizione, che potrete effettuare anche semplicemente tramite Facebook. A questo punto l'app vorrà conoscervi meglio e scoprire la vostra età, altezza, peso e se siete maschio o femmina. Siete pronti per la misurazione del battito?
Vi ricordate che sul Samsung Galaxy S5 così come per i suoi successori, bastava poggiare il dito sul sensore che si trovava vicino al flash? Ecco, più o meno la procedura rimane la stessa: appoggiate il vostro indice sulla fotocamera e sul flash e l'app comincerà a misurare il vostro battito cardiaco. 
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Sulla destra potete notare il mio battito SUPER regolare! / © ANDROIDPIT
Consigli utili:
  • Fate attenzione a rimanere quasi immobili.
  • Non sfate troppa pressione sul sensore.
  • Nel caso il vostro Android non disponga di un flash, assicuratevi di essere in un ambiente ben illuminato
Una volta misurato il battito l'applicazione vi porterà ad una nuova schermata, in cui potrete inserire una nota personale, selezionare il tipo di misurazione (se prima o dopo un esercizio fisico, ad esempio) e specificare come vi sentite in quel momento, per tenere sempre la situazione sotto controllo.
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Specificate il tipo di misurazione ed la vostra salute fisica attuale per tenere sotto controllo il vostro battito. / © ANDROIDPIT
Tutte le misurazioni verranno poi salvate su di un diario, che potrete visualizzare per controllare il cambiamento nelle vostre pulsazioni a seconda dell'esercizio fisico che fate o della vostra salute fisica.
N.B.: Questa versione gratuita dell'app permette di effettuare un massimo di 3 misurazioni al giorno. Se pensate di aver bisogno di un utilizzo più frequente potrete acquistare la versione PRO per 1,99 euro.
Tra le altre app che abbiamo testato vale la pena nominare anche Instant Heart Rate:
Dunque se avete il bisogno impellente di misurare ogni giorno il vostro battito cardiaco, provate una delle tante applicazioni disponibili nel Play Store, prima di acquistare il Galaxy S6 solo per ottenere questa funzione!

venerdì 17 aprile 2015

Vodafone Floome: l’etilometro per smartphone

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vodafone floome
No, non si tratta dell’ennesima applicazione che stima il tasso alcolemico a seconda di quanto abbiamo bevuto ma di un vero e proprio etilometro per smartphoneVodafone Floome è infatti un accessorio esterno che si collega alla presa delle cuffie (jack da 3.5 mm) e non ha bisogno di alimentazione (ha una batteria interna da 5000 utilizzi) o di essere ricaricato.
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Dotato dello stesso sensore montato sugli etilometri in uso alle forze dell’ordine, Floome è compatibile fin da subito con gli smartphone Android, iOS e Windows Phone, in modo da andare a coprire la totalità dei device.
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Ovviamente l’utilizzo è subordinato all’applicazione ufficiale dove vanno inseriti i parametri fisici dell’utilizzatore così da avere una stima del tempo necessario per smaltire quanto bevuto prima di rimettersi alla guida. Se questo dovesse essere eccessivo si possono sfruttare le informazioni dell’app che mette a disposizione un sistema di ricerca taxi o ristoranti e locali così da mangiare un boccone o tornare a casa senza rischi. L’applicazione integra poi un sistema per calcolare quanto è possibile bere in base al proprio fisico e un diario dove tenere traccia dei consumi e delle calorie assunte dall’alcool.
Vodafone Floome è disponibile nei negozi Vodafone e sullo shop online a 49€ in offerta lancio al posto di 89€ con incluso un beccuccio di ricambio. Di seguito i link per scaricare l’app ufficiale:

lunedì 13 aprile 2015

My Hand: arriva la mano bionica che percepisce il tatto

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My Hand: arriva la mano bionica che percepisce il tatto
Vi abbiamo parlato diverse volte dei progetti in via di realizzazione da parte dell‘Istituto di Biorobotica di Pisama ora arriva a compimento un progetto davvero rivoluzionario.
Si chiama “My Hand” ed è una mano robotica leggera, morbida e colorata in grado di restituire la sensazione del tatto. Il progetto è stato realizzato grazie a un finanziamento dal ministero dell’Istruzione, l’Università e la Ricerca e si configura come rivoluzionaria perchè può essere indossata senza dover ricorrere alla chirurgia.
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È una protesi hi-tech flessibile ma pur non assomigliando esteticamente a una mano umana è bella da vedere perchè realizzata con morbidi gusci di silicone di colore bianco.
All’interno è dotata di un meccanismo che permette al proprietario di muovere le articolazioni tramite il pensiero ed è completamente adatta ai movimenti quotidiani.
”Questa volta abbiamo deciso di partire dall’involucro della mano robotica e per questo ci siano rivolti a dei designer, con l’obiettivo di ottenere per la prima volta un arto artificiale bello da vedere, da esibire e non da nascondere”, ha spiegato infatti il coordinatore del progetto, Christian Cipriani.
My Hand è un progetto pronto per essere indossato e il laboratorio cerca volontari dispositi a utilizzare la mano robotica a casa loro per un mese.

Fonte: Ansa.it

Fatti la birra alla spina in casa

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The Sub di Heineken è un gadget per spillare la birra in condizioni ideali, ricaricabile con refil da due litri dai gusti diversi






Arriva il caldo e la voglia di birra inizia a crescere in modo ‘naturale’. per farvi trovare sempre un’ottima birra alla spina a portata di bicchiere, anche a casa, Heineken già da qualche tempo sta facendo circolare The Sub, la sua beer machine. In fondo spillare birra e berla poi direttamente è quasi un luogo comune del desiderio maschile, e la multinazionale olandese vuole estendere la pratica dai bar alle nostre cucine.
Disegnato come una vera e propria mini-spina da bar, The Sub nasce dalla collaborazione con Krups e con Marc Newson, designer di fama internazionale che ne ha tracciato le linee. Compatta, funzionale, morbida nel profilo, ha due versioni differenti per colori e materiali: Aluminium e la nuova Black, in materiale plastico. Il kit di accessori contenuto in un cofanetto metallico prevede bicchieri, sottobicchieri e spatola tagliaschiuma. A questi, da maggio, si affiancheranno manopole e tappetini, in 5 varianti di colori pastello in edizione limitata.
The Sub ha un sistema di raffreddamento che mantiene la temperatura di 2°C, ideale per la spillatura perfetta. Si carica con una cartuccia che si chiama The Torp, un contenitore da 2 litri (circa 8 bicchieri) da infilare nel barilotto: quando la luce frontale cambia colore, significa che è stata raggiunta la temperatura ottimale e si può procedere a servire la bionda, semplicemente abbassando la leva, come al bar.
Il refill può stare in frigo fino a 15 giorni, un tempo di vita piuttosto lungo per un paio di litri di birra, specie se avete spesso amici in casa. Per farvi fare la figura da mastro birraio doc, Heineken ha anche un sito dedicato all’arte della spillatura, in cui si spiegata la procedura migliore per mantenere le proprietà della birra e offrirla agli ospiti nelle condizioni migliori. Qualche dritta: risciacquare il bicchiere, inclinarlo a 45° e far scendere la bevanda, per poi tagliare la schiuma in eccesso. Una delle caratteristiche di The Sub è la schiuma compatta e persistente che preserva la birra dall’ossidazione: ecco perché sui bicchieri in dotazione (da 25 cl) è indicato il punto ideale in cui fermare il flusso.
Heineken ha ampliato la gamma di refill, ognuna corrispondente a birre dal gusto diverso. Ora ne sono disponibili 9: c’è la classica della casa olandese, poi la Moretti Baffo d’Oro, la Affligem belga dalla ricetta millenaria, la francese Pelforth Blonde, la asiatica Tiger, la luppolosa Brand UP, la bianca Brand Waizen, la Wieckse Witte aromatizzata agli agrumi e la Desperados, al sapor di tequila.
The sub si può acquistare online a 199 euro (Black Edition) o a 249 euro (Aluminium Edition).

sabato 11 aprile 2015

Jivr, la bici senza catena e pieghevole

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Londra – pesa 15 chili, è elettrica, pieghevole, compatibile con smartphone, ha un sistema di trazione senza catena, monta tecnologia iBeacon.
Nata nel 2011 presso il dipartimento di Management Science and Innovation del University College di Londra da un’idea di Marcin Piatkowski, la smart bike britannica Jivr ha quasi doppiato la quota minima di finanziamento sulla raccolta fondi Kickstarter ed è già in produzione presso l’azienda manifatturiera situata a Polenc (Polonia, nazione di provenienza di Piatkowski).
Con un’autonomia di 32 chilometri e una velocità massima di 25 chilometri orari, Jivr ha un costo promozionale di lancio di 699 sterline (se risiedi in una delle aree urbane indicate dall’azienda) e di 849 sterline (se risiedi in un’area urbana che conta più di 1 milione di abitanti). Il prezzo di listino è invece di 1.499 sterline.
La batteria si ricarica in 2 ore.

Il WIFI non funziona? Ecco le migliori soluzioni al problema!

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Uno smartphone senza connessione internet è utile come la forchetta per mangiare il brodo. Se il WIFI non funziona, bisogna armarsi di pazienza e trovare la soluzione al problema senza se e senza ma. Spesso il modo di risolvere il problema è più semplice di quanto si pensi! Con Android basta seguire semplici passi per ritornare a navigare in internet alla grande. Ma non solo, esistono anche soluzioni avanzate per chi vuole risolvere il problema più a fondo. Ecco le migliori soluzioni ad una connessione WIFI che non funziona!
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Le migliori soluzioni per risolvere i problemi di rete / © ANDROIDPIT

1. Le basi del mestiere: modalità aereo e riavvio del sistema.

Mai dimenticare le basi del mestiere! Spesso si è alla ricerca di soluzioni complicare e smanettone, ma se il WIFI non funziona, spesso basta ricorrere ai rimedi più classici. Per prima cosa disattivate e riattivate la connessione: aprite il menu a tendina con uno swipe dall’alto verso il basso e selezionate l’icona del WIFI per disattivarlo. Potete farlo da qualsiasi schermata!
Fate lo stesso con il router di casa vostra, spegnetelo e riaccendetelo dopo almeno due minuti! Un'altra semplice soluzione è quella di attivare per qualche secondo la Modalità Aereo dello smartphone, per poi riattivare la connessione ad internet.
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Aprite il menu a tendina e provate a spegnere la connessione o attivare la Modalità Aereo. / © ANDROIDPIT
Per i casi più ostinati, provate a spegnere e riaccendere il vostro dispositivo. Se siete tra quelli che hanno ricevuto l’aggiornamento a Lollipop, per risolvere il problema dovrete avviare lo smartphone in modalità provvisoria:
  • Selezionando il tasto di spegnimento, vedrete apparire la solita finestra, selezionate contemporaneamente Spegni e riavvia o tenete selezionato Spegni per qualche secondo.
  • Adesso una volta entrati in Modalità provvisoria, spegnete e accendete normalmente lo smartphone o il tablet.
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Riavviare il dispositivo può essere una soluzione ai problemi / © ANDROIDPIT
Riavviare il dispositivo è la cura a tutti i mali di Android Lollipop e il perché lo abbiamo visto in questo articolo:

2. Attivate la funzione Mantieni attivo il WIFI durante lo Sleep

La connessione ad Internet è ballerina e si sconnette di frequente? La ragione più ovvia è la seguente: non avete attiva la funzione Mantieni attivo il Wi-Fi durante lo Sleep. Tale opzione disconnette automaticamente la rete WIFI per far risparmiare energie al vostro dispositivo.
Per gestire la sospensione della connessione, andate nelle Impostazioni, poi su Wi-Fi e successivamente su Impostazioni avanzate o Avanzate. Ora premete su Mantieni attivo Wi-Fi durante lo sleep. Qui, selezionate l'opzione Sempre per godere di una connettività senza interruzioni.
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Gestite questa funzione come meglio credete / © ANDROIDPIT

3. Rimuovete i limiti per connettersi ad una rete ad-hoc o nascosta

Sono due i principali motivi per cui non è possibile accedere ad una rete automaticamente. Quest'ultima, infatti, potrebbe essere della tipologia ad-hoc. La maggior parte dei telefoni Android non sono configurati per lavorare su tali reti. Oppure la rete WIFI potrebbe essere nascosta per motivi di sicurezza.
Le impostazioni predefinite di Android non supportano le reti ad-hoc, ma la comunità dei sviluppatori di XDA è riuscita, come sempre, a trovare la soluzione al problema e aggirare tale barriera imposta dal sistema. Grazie al patch wpa_supplicant file è possibile connettersi a questa tipologia di rete.
Nota Bene: Consiglio di eseguire le procedure sicure e indicate sul Forum XDA solo a persone esperte di Android e noi di AndroidPIT non ci terremo responsabili in caso di malfunzionamenti sul vostro dispositivo.
Se il problema è la rete nascosta, si può provare ad aggiungerla manualmente. InImpostazioni andate su WIFI e poi su Aggiungi rete. È necessario inserire l'SSID e la password corretta per connettersi.
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Tra le possibili soluzioni, provate ad aggiungerla manualmente / © ANDROIDPIT

4. Usare WIFI Fixer

Avete problemi con l’acquisizione dell’indirizzo IP? Siete intrappolati nelle grinfie di un loop infinito durante il processo di autenticazione? A volte, il WIFI non funziona perché non riesce a svolgere tale processo e quindi vi viene negata la possibilità di connettervi alla rete. La prima cosa da fare è sempre quella di riavviare il router, se questo non vi aiuta, provate ad eseguire il ripristino dei dati di fabbrica.
Vi sembra una soluzione drastica al problema? In effetti è un po’ come voler pulire casa bruciando le mura domestiche! Ma per fortuna esiste un’ultima ancora di salvezza, prima di svolgere tale azione. Andate sul Google Play Store e scaricate l’app Wifi Fixer:
L'applicazione, in lingua inglese, ripristina i file di sistema del WIFI (come quando si reinstalla i driver su Windows) e dei servizi. Wifi Fixer si prende cura di voi quando dovete ottenere l'indirizzo IP. Non è facile da usare e non dispone di una grafica all’ultimo grido, ma una volta capito il meccanismo, l’app è un faro in grado di fare luce in un tunnel buio e, in apparenza, senza via d’uscita.
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Wifi Fixer è un'app molto utile! / © ANDROIDPIT

5. Cambiare canale wireless

Questa soluzione riguardo soprattutto i possessori di un dispositivo della gamma Nexus che hanno ricevuto l’aggiornamento a Lollipop. Modificando il canale wireless, il WIFI funziona di nuovo. Sulla banda 2.4GHz si dovrebbero evitare i canali 12 e 13.
Per modificare tutto questo, bisogna accedere all'interfaccia web del router dal computer, poi digitare l’indirizzo IP in un servizio dal browser e immettere il nome utente e la password. La procedura dipende dalla tipologia del modem che avete a disposizione.
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Soprattutto per i modelli Nexus, questa è un'ottima soluzione! / © AndroidPIT
I passaggi esatti per cambiare il canale WIFI dipendono dal router e possono variare tra loro. Detto questo, una volta entrati nelle impostazioni, selezionate 2,4 GHz (o 5GHz) e scegliete un nuovo canale nel menu. Si tratta di una procedura non semplicissima, adatta solo a chi dimestichezza con il PC, perché ogni mossa errata può compromettere la connessione del vostro modem!
Queste sono le soluzioni più comuni se il WIFI non funziona su Android, se avete dubbi, domande o altre soluzioni da consigliare, lasciate un commento.

venerdì 10 aprile 2015

Energia elettrica dagli scarti produzione agrumi, al via in Sicilia l’impianto pilota

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Energia elettrica dagli scarti produzione agrumi, al via in Sicilia l’impianto pilota


Nello stabilimento inaugurato si lavorerà il "pastazzo", cioè il residuo umido dell'industriale del succo. Si tratta di circa il 60 per cento del quantitativo di frutta trattato

Ottenere energia elettrica dallo smaltimento dei rifiuti della produzione degli agrumi, trasformando polpe, semi e bucce attraverso una lavorazione biologica. Questo farà il nuovo impianto pilota del progetto “Energia dagli agrumi”, promosso dalDistretto agrumi di Sicilia in collaborazione con l’università diCatania e la cooperativa Empedocle. E l’obiettivo è estendere il progetto all’intera Regione. Nello stabilimento si lavorerà il “pastazzo”, cioè il residuo umido della produzione industriale del succo di agrumi, che rappresenta circa il 60% del quantitativo di frutta trattato e che verrà riutilizzato così da ridurne gli elevati costi di smaltimento. Al momento il residuo viene utilizzato come ammendante in agricoltura e, in quantità minori, come additivo per l’alimentazione umana o compost.
L’impianto, creato anche grazie al finanziamento di the Coca-cola foundation, sfrutta la quantità di digestione anaerobica per la produzione di energia elettrica, biometano, bioprodotti e nutrienti per il terreno. Il costo di smaltimento della produzione media annua di pastazzo (circa 340 mila tonnellate) è di oltre 10 milioni di euro (30 euro a tonnellata).
Per risolvere il problema dei residui agrumicoli nella Regione si è contato che basterebbero 20 digestori come l’impianto pilota. Una piccola struttura capace di valorizzare il pastazzo di agrumi, altri sottoprodotti delle filiere agroalimentari mediterranee (come sansa, vinacce e pale di fichi d’India) e coltura in rotazione o secondi raccolti può fornire, infatti, 500 normal metri cubi di biogas e attivare un generatore in grado di produrre 1 MW di energia elettrica, quantitativo sufficiente per alimentare in media il consumo di 333 abitazioni.

PhotoMath fantastica applicazione per risolvere equazioni con un fotoclick

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Avete sempre desiderato di poter risolvere un'equazione matematica semplicemente puntandovi la fotocamera dello smartphone? Altrimenti che "smart" sarebbe? Grazie a PhotoMath avrete la risposta a tutti i vostri problemi matematici in pochissimi secondi. Non dovete fare altro che inquadrare l'equazione con la fotocamera e regolare il rettangolo di selezione per ottenere il risultato in pochi secondi.
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Risolvete velocemente le equazioni e controllate tutti i passaggi! / © ANDROIDPIT
Selezionate QUESTO LINK per scaricare l'app dal Play Store

giovedì 9 aprile 2015

My 365 days in print: un anno di Facebook, stampato in un libro

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Quando Facebook ha introdotto la possibilità di vedere, a cavallo tra la fine dell’anno vecchio e l’inizio dell’anno nuovo, un “riassunto” dei propri ultimi 365 giorni mostrati attraverso la lente (distorta) del più popolare dei social network, ne sono uscite fuori pure brutte storie.
Ma dopotutto quel che Facebook sa di te — e di conseguenza molto di ciò che gli altri sanno di te, visto che la piattaforma di Zuckerberg viene utilizzata per tutto e il contrario di tutto, tra cui rimorchiare, trovare lavoro, monitorare i propri dipendenti, conoscere qualcuno prima di incontrarlo dal vivo, invitare ad eventi, costringere conoscenti a mettere il like su una pagina, una foto o un articolo… — quel che sa di te, dicevo, sei tu stesso a raccontarglielo. E l’attenzione che bisognerebbe mettere in ogni singolo post è la stessa che presteresti nello scrivere qualcosa di delicato su un diario segreto che però segreto non è, potenzialmente accessibile da milioni di persone e sempre lì, sempre aperto, 24 ore su 24, alla mercé dei giudizi, delle decontestualizzazioni e magari pure delle perversioni altrui.
Il paragone col diario non è forzato. Facebook è anche molte altre cose ma per tanti è proprio questo, un diario, se non nella forma almeno nella sostanza.
Per trasformarlo in diario anche nella forma c’è però un servizio chiamato My 365 days in print, che permette di stampare 365 giorni del proprio profilo Facebook in altrettante pagine di un libro dalla grafica pulita ed essenziale, personalizzabile nei contenuti (ad esempio si può scegliere cosa nascondere e cosa invece evidenziare).
Pia Knoester, la biondissima finlandese che ha lanciato il sito, per convincerti a provare il servizio, scrive: «nel 2013 mia madre ha iniziato a leggere i diario scritti a mano di sua madre riguardanti la sua vita quotidiana nel Congo-Kinshasa dei primi anni 50 e nell’India degli anni ’60. Mia madre li sta battendo uno a uno, in modo tale da conservarli per le generazioni future. Pensaci».
E aggiungo io: «pensaci davvero. Ma pensa innanzitutto a quel che pubblichi su Facebook».







Origini della vita, il dna si è formato da solo?

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La vita potrebbe essersi originata in seguito alla lentissima auto-organizzazione di molecole sempre più complesse. Lo svela uno studio italiano

(foto: Getty Images)
(foto: Getty Images)
Molecole che, lentissimamente, si organizzano, si disfano, si assemblano e riassemblano. E crescono fino a diventare catene abbastanza lunghe da rappresentare una base chimica per losviluppo della vita. È quanto ha appena confermato uno studio condotto dai ricercatori dell’università di Milano e della University of Colorado Builderpubblicato sulla rivista Nature Communications. La scoperta, dicono gli scienziati coordinati daTommaso Bellini, suggerisce uno scenario del tutto nuovo per le origini non biologiche degli acidi nucleici (cioè i costituenti del Dna), i mattoni fondamentali di ogni organismo vivente.
Diversi studi effettuati su minerali antichissimi avevano già svelato la presenza e l’evoluzione di batteri vissuti tre miliardi e mezzo di anni fa, mezzo miliardo di anni dopo la stabilizzazione della crosta terrestre, ma non era ancora chiaro cosa fosse avvenuto prima, cioè quale fosse il meccanismo che portò alla formazione di tali organismi unicellulari. Il lavoro appena pubblicato dimostra, per l’appunto, che l’auto-assemblaggio spontaneo di molecole di dna delle dimensioni di pochi nanometri porta alla formazione di legami chimici che, a loro volta, consentono di creare frammenti sempre più lunghi. Da cui poi è più probabile che evolva una forma di vita vera e propria.“Le nostre osservazioni”, spiega Noel Clark, uno degli autori dello studio, “spiegano cosa potrebbe essere accaduto sulla Terra quando comparvero i primi frammenti molecolari di dna”.
Erano già diversi anni che l’équipe di ricercatori esaminava l’ipotesi che la comparsa del dna sulla Terra primordiale fosse in qualche modo legata alle proprietà strutturali delle molecole e alla loro capacità di auto-organizzarsi in strutture più complesse. “Le nuove scoperte”, conclude Clark, “mostrano che, in presenza delle opportune condizioni chimiche, l’auto-assemblaggio spontaneo di piccoli frammenti di Dna in ‘pile’ di doppie eliche favorisce il loro legame in polimeri più lunghi. Una strada che collega il mondo pre-dna al mondo attuale”.

Trasferire installazione di Windows su un PC diverso

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Spesso si manifesta l'esigenza di spostare un'installazione di Windows su un PC completamente differente in termini di configurazione hardware.
Trasferire l'installazione di Windows su un PC diverso non è affatto semplice: di solito non basta creare una semplice immagine del sistema e ripristinarla sull'altro computer perché, con buona probabilità, si incorrerà in errori ed in schermate blu già al momento del primo avvio del sistema operativo.

Per questo motivo, nel caso di Windows 7 abbiamo illustrato una semplice procedura, incentrata sull'impiego dell'utilità nativa Microsoft Sysprep (System Preparation Tool) che consente dipreparare il sistema per il trasferimento su un PC differente, dotato di una diversa configurazione hardware. A tal proposito, suggeriamo di fare riferimento all'articolo Spostare Windows 7 su un altro pc con configurazione hardware diversa.

Un'ottima alternativa, che vale per tutti i sistemi Windows, è AOMEI Backupper che nell'ultima versione si è arricchito di una utilissima funzionalità che facilita il ripristino di Windows su hardware differenti.

AOMEI Backupper è un software di disk imaging che abbiamo recensito più volte in passato:
Backup del sistema con AOMEI Backupper Standard
Disco di avvio Windows: come crearlo con AOMEI PE Builder
Passare file da PC a PC con PE Builder e Backupper
Compatibile con Windows XP, Windows Vista, Windows 7, Windows 8, Windows 8.1 e Windows 10 (oltre che con varie versioni di Windows Server; per usare Backupper su Windows Server, tuttavia, bisognerà acquistare una licenza d'uso), AOMEI Backupper consente di creare e ripristinare un'immagine di singole partizioni, dischi fissi o dell'intero sistema.

La principale novità di AOMEI Backupper 2.5 è l'aggiunta della funzionalità Universal restore, uno strumento che permette di trasferire l'installazione di Windows su un PC diverso effettuando il ripristino del file d'immagine precedentemente creato su un altro sistema.

Per procedere, si dovrà creare un'immagine di sistema sul computer di origine e salvarla, preferibilmente, in una cartella condivisa in rete locale.
Trasferire installazione di Windows su un PC diverso
Il suggerimento è quello di salvare l'immagine di sistema creata con AOMEI Backupper in una cartelle di rete oppure su un server NAS (vedere questi articoli e i prodotti su Amazon).
Trasferire installazione di Windows su un PC diverso
Al momento del ripristino dell'immagine di sistema sull'altro computer, equipaggiato con una differente configurazione hardware, basterà aver cura di spuntare la casella Enable Universal Restore dopo aver avviato AOMEI Backupper e selezionato file da ripristinare dalla sezione Restore del programma.
Trasferire installazione di Windows su un PC diverso
Il miglior modo per ripristinare l'immagine creata con AOMEI Backupper e trasferire l'installazione di Windows sull'altro PC, consiste nell'utilizzare l'utilità PXE Boot Tool. Si tratta di uno strumento integrato in AOMEI Backupper che permette di inviare i dati da ripristinare sull'altro PC attraverso la rete locale, utilizzando il boot del sistema via PXE.
Tutte le schede madre più recenti, infatti, consentono il boot della macchina dalla scheda di rete.
Accedendo al BIOS oppure a UEFI (Che cos'è UEFI e quello che c'è da sapere sul nuovo BIOSAccedere a UEFI, sostituto del BIOS sui nuovi pc) si potrà infatti fare in modo che il boot del PC avvenga dalla scheda di rete.
PXE, acronimo di Preboot Execution Environment, è una particolare metodologia che consente di effettuare l'avvio di un personal computer utilizzando le informazioni che provengono dall'interfaccia di rete ethernet, con il supporto di una macchina server.
Dopo aver creato l'immagine di sistema con AOMEI Backupper, ci si può portare davanti al PC - anch'esso collegato in rete locale - in cui si desidera trasferire l'installazione di Windows.
Qui bisognerà attivare il boot del sistema da interfaccia di rete nel BIOS o via UEFI.

A questo punto, dall'altro sistema si potrà fare clic su Utilities quindi su AOMEI PXE Boot Tool.

Il PXE Boot Tool di AOMEI fungerà da server e non appena si avvierà la macchina di destinazione, sulla quale s'intende trasferire l'installazione di Windows, verrà automaticamente avviato Backupper. Dall'interfaccia del programma si potrà quindi scegliere l'immagine precedentemente creata e memorizzata in una cartella condivisa in rete locale quindi spuntare la casella Enable Universal Restore.

In alternativa, è sempre possibile creare il supporto di avvio di AOMEI Backupper (sezione Utilities, Create Bootable Media) ed avviare il sistema di destinazione (quello in cui si desidera trasferire l'installazione di Windows) usando tale strumento.
Trasferire installazione di Windows su un PC diverso
L'ultima versione di AOMEI Backupper consente, infine, anche di “clonare” il contenuto di un hard disk MBR su un disco fisso GPT e viceversa (Differenze tra MBR e GPT. Ecco come vengono gestite partizioni ed avviato il sistema).
Al posto del supporto di boot di Backupper è possibile utilizzare AOMEI PE Builder che, oltre a Backupper, integra molte altre utilità per la gestione e la manutenzione del sistema da ambiente di boot: Disco di avvio Windows: come crearlo con AOMEI PE Builder.
AOMEI Backupper
Downloadaomeisoftware.com
Compatibile con: Windows XP, Windows Vista, Windows 7, Windows 8, Windows 8.1, Windows 10 e sistemi Windows Server (per usare Backupper su Windows Server, tuttavia, bisognerà acquistare una licenza d'uso)
Licenza: freeware (sia in ambito domestico che aziendale)